giovedì 6 giugno 2013

Dopo Parma, Pavia

Da Parma mi sono trasferita direttamente a Pavia, per seguire un corso di Design per il ricamo, organizzato da Textile Support. Come potete leggere nella homepage del sito (che vi invito calorosamente ad andare a vedere) Textile support è un progetto concepito e gestito da Angharad Rixon, una dolcissima giovane signora australiana, laureata in storia dell'arte ad indirizzo tessile, che si propone di migliorare le competenze tecniche attraverso lo studio di arti tessili tradizionali  e nuove tecnologie, avvalendosi di docenti di grande qualità. Questa la teoria. In pratica si tratta di un posto magnifico, in cui sono ugualmente presi in considerazione il piacere dei partecipanti e la qualità del loro apprendimento, rendendo il soggiorno un'esperienza molto rilassante e gratificante.
Anche la città ha i suoi meriti. non conoscevo Pavia, ma è bella, vivibile, interessante, e anche comoda da raggiungere.
Purtroppo nei miei vagabondaggi ho dimenticato di scattare qualche foto, ho solo una banalissima foto-cartolina del duomo:




La docente del corso era Diana Springall, famosissima designer inglese: ha scritto sei libri dedicati al ricamo e al design, è stata presidente dell'Embroiderer's Guild e della Society of Craftsmen, Fellow della Royal Society of Arts. Alcuni suoi lavori si trovano al Victoria and Albert Museum. Ed è una persona deliziosa, con un metodo didattico ben collaudato, ma anche molto flessibile e attenta alle esigenze degli studenti. 
Eccola al lavoro:




Il corso era di tre giorni a tempo pieno; il primo giorno era dedicato allo studio delle linee e delle forme, così abbiamo cominciato a dipingere con acrilico nero su carta bianca, usando una SPUGNA! All'inizio eravamo un po' sconcertate, ma è stato un'ottimo espediente per mettere tutte, esperte pittrici o assolute dilettanti, sullo stesso piano (quasi...).
Il primo esercizio consisteva nel tracciare dei semplici segni casuali su un grande foglio, poi, con l'aiuto di rettangoli di cartone, abbiamo imparato ad isolare gli elementi che potevano costituire delle forme interessanti da ricamare:













Questo è un disegno fatto da Diana:





e questa la sua trasformazione in ricamo:





Con lo stesso sistema abbiamo cercato di riprodurre una piuma:





Nel pomeriggio abbiamo cambiato tono, lavorando col bianco sulla carta da pacco, per riprodurre un tralcio di edera:

Orribile, sempre dipina con la spugna
Motivo interessante isolato:




E trasformato in disegno per ricamo, patchwork (Diana suggeriva appliqué) o merletto:

Non si vede bene, ma sarebbe adatto a l merletto ad ago
Il giorno successivo abbiamo cominciato a lavorare con i colori, cercando di tradurre i disegni in possibilità tecniche.
Abbiamo fatto il primo esercizio all'aperto, dipingendo il chiostro del convento che ci ospitava (la sede era in corso di trasloco):





L'abbiamo tagliato a striscioline di larghezza costante, e le abbiamo riposizionate in modo da ottenere un insieme gradevole:

e abbiamo selezionato la parte più interessante

Con la carta da lucido abbiamo semplificato le linee, ottenendo un modello perfetto per una coperta patchwork, ma a me viene anche in mente un ricamo su canovaccio con punti vari.
Diana suggeriva anche di farne un tappeto, da ricamari su canovaccio in lana, con il punto velluto.

 Ecco un esempio di lavoro in corso:

Un dipinto di Diana tagliato a strisce
lavoro in corso con disegno tratto dalle strisce

Rovescio del lavoro
 L'ultimo giorno abbiamo assistito ad una conferenza che presentava alcuni artisti tessili moderni, studiando il loro lavoro dal punto di vista della tecnica e dell'ispirazione, poi siamo passate alla creazione effettiva di un modello da eseguire partendo da un nostro disegno.

Io ho riprodotto la piuma, semplificandone il disegno su un tessuto di lino grezzo, con l'intenzione di ricamarla  in nero. Per il trasferimento del disegno su tessuto Diana suggerisce il metodo dello spolvero, che io non avevo mai utilizato e mi è sembrato molto preciso. Consiglia di usare carta da lucido, girarla a rovescio, perforare i contorni, poi appoggiarla sul diritto in modo che i forellini rilevati dello spillo siano verso l'alto, fissarla in alto con gli spilli, e cospargerla di borotalco mescolato a grafite (mina di matita grattugiata) con movimenti circolari, usando un pennello piatto da stencil. Dopo aver ripassato una piccola superficie, si solleva la carta e si uniscono i puntini con la matita o con un pennellino intinto  nella tempera del colore del ricamo. Si procede così fino ad aver completato il disegno. Sui tessuti scuri si usa borotalco da solo.

L'ultimo progetto che ho fatto è stata la copertina per un quaderno.
Il disegno iniziale:





Bozza del disegno, da modificare:



Queste tecniche di design e molto altro sono descritte nel libro che Diana ci ha gentilmente reglato:






ma non sostituisce un corso, che permette il confronto con gli altri, molto arricchente  e anche estremamente divertente, se si trovano colleghe interessanti come le mie!

Ho visto che la replica dello stesso corso è prevista per il prossimo anno a maggio, un'occasione da non perdere.
























3 commenti:

  1. grazie per questa informazione credo proprio che mi iscriverò per il pressimo anno
    silvana

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  2. Un'accurata descrizione del corso, mi sembrava di riviverlo!

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